Flop pazzesco delle auto elettriche: tantissime costruttori rischiano la bancarotta, coinvolti marchi di prima fascia

Tempi duri per la mobilità elettrica, sia in Europa che negli Stati Uniti. La sostenibilità nei trasporti rimane un obiettivo importante, ma la domanda debole è legata a prezzi di acquisto e ricarica sempre più elevati.

Questo sembra segnare il termine dell’entusiasmo che aveva caratterizzato l’ascesa delle auto elettriche nell’immediato post-pandemia. Questo calo di interesse sta avendo ripercussioni significative sull’industria automobilistica dedicata, colpendo sia le start-up emergenti sia i grandi costruttori storici.

Le auto elettriche deludono
Flop delle auto elettriche (FlopGear.it)

Mentre gli obiettivi globali rimangono orientati verso una maggiore sostenibilità nei trasporti attraverso veicoli meno impattanti sul piano ambientale come quelli alimentati ad energia pulita o rinnovabile.

Le sfide economiche attuali pongono seri interrogativi sulla fattibilità immediata della transizione completa all’elettromobilità senza ulteriormente innovazioni tecnologiche o sostegni finanziari mirati che possano rendere questa transizione più agevole per consumatori e aziende alike.

Tantissime start-up e aziende di auto elettriche rischiano la bancarotta

La situazione critica è evidenziata dal recente crollo dei profitti dichiarato da Tesla nel primo trimestre del 2024, considerato solo la punta dell’iceberg. Negli ultimi mesi si sono verificati ben cinque fallimenti tra le start-up dedicate alle auto elettriche: Fisker, Lordstown Motors, Proterra, Arcimoto e Arrival hanno tutte dovuto affrontare gravi difficoltà finanziarie. Queste vicende mettono in luce quanto il settore sia vulnerabile alle fluttuazioni del mercato e alle sfide produttive.

Elettriche
Auto elettriche che delusione (FlopGear.it)

Fisker rappresenta un esempio emblematico della crisi che sta attraversando il settore delle auto elettriche. Fondata a Los Angeles nel 2021 con una quotazione iniziale in Borsa di 8 miliardi di dollari, ha visto una rapida discesa a causa di problemi produttivi che hanno ritardato il lancio del suo Suv elettrico Fisker Ocean. Nel 2023 sono state prodotte solo 10.193 unità rispetto al target prefissato molto più alto; con meno di 5.000 esemplari venduti ha accumulato perdite nette per 762 milioni di dollari fino alla dichiarazione di bancarotta “Chapter 11” nel giugno del 2024.

Anche altre aziende statunitensi come Rivian hanno subito pesanti battute d’arresto: la sua quotazione a Wall Street è scesa del 92% rispetto al picco raggiunto nel 2021. Lucid Motors segue una sorte simile insieme alle concorrenti cinesi Xpeng e Nio, tutte colpite da un drastico calo delle loro valutazioni borsistiche.

Parallelamente ai problemi delle start-up americane e asiatiche, alcuni dei principali costruttori europei stanno rivedendo i loro piani verso l’elettrificazione totale della gamma veicoli. Di fronte alle difficoltà attuali stanno prolungando lo sviluppo dei propulsori endotermici ibridizzati o completamente endotermici come strategia temporanea per navigare questo periodo turbolento.

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