
Il settore automobilistico si trova attualmente in una fase critica, complicata dalle tensioni geopolitiche che non facilitano la situazione. L’adozione dell’emendamento anti-multe dell’Unione Europea, studiato dalla squadra di Ursula von der Leyen, per proteggere l’industria da una potenziale multa di circa 17 miliardi di euro per chi non raggiunge i nuovi obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 ha subito un inatteso rinvio. Le discussioni all’interno della Commissione Europea sono ancora in corso, ma i funzionari dell’UE si mostrano fiduciosi, affermando che si tratta solo di una questione di giorni, come promesso dalla presidente Ursula von der Leyen in un recente intervento pubblico.
Scadenze e sviluppi futuri
Il termine fissato per la fine di questo mese rimane l’orizzonte per una prima misura che possa offrire respiro al settore, il quale è in difficoltà a causa della complessa transizione verso un’economia più sostenibile. Nonostante i segnali positivi provenienti dalle immatricolazioni di veicoli elettrici, che hanno raggiunto il 15,2% del mercato, il dumping proveniente dalla Cina continua a rappresentare una sfida. La preoccupazione è palpabile tra i costruttori, che temono anche le minacce di dazi commerciali avanzate da Donald Trump. Questo slittamento nella discussione ha suscitato inquietudine tra i governi nazionali e gli operatori del settore.
Il 5 marzo, la presidente della Commissione Europea aveva annunciato l’intenzione di proporre un emendamento mirato al regolamento sulle emissioni di CO2 per le auto, dopo aver consultato i rappresentanti del settore automobilistico, inclusi nomi di spicco come Stellantis e i principali produttori tedeschi. L’obiettivo è ascoltare le richieste di un approccio più pragmatico in un periodo difficile. Questo emendamento prevede una modifica al regolamento esistente, che impone il divieto di vendere nuovi veicoli a benzina e diesel entro il 2035, offrendo ai costruttori un tempo supplementare di tre anni per adeguarsi agli standard di conformità, evitando così le sanzioni di 95 euro per ogni grammo di CO2 emesso oltre il limite per ogni nuovo veicolo immatricolato.
Prospettive e biocarburanti
L’approvazione dell’emendamento, che doveva avvenire tramite una procedura scritta da parte del collegio dei commissari dell’UE, è stata rinviata, lasciando in sospeso le aspettative del settore. I funzionari della Commissione precisano che la scadenza di fine mese non è vincolante, ma la proposta è attesa a breve termine.
Solo dopo l’approvazione si potranno aprire nuove possibilità per il settore automobilistico, inclusa la considerazione dell’uso di biocarburanti, come richiesto dall’Italia, e un approccio che rispetti il principio di neutralità tecnologica, sostenuto anche da altre capitali europee. La vicepresidente Teresa Ribera ha recentemente dichiarato che i biocombustibili possono essere utili in alcuni settori industriali, in particolare nel trasporto aereo e in alcune applicazioni stradali, sebbene sia essenziale valutare i costi e le alternative disponibili. Da Bruxelles, tuttavia, non ci sono segnali di un ripensamento sulla transizione ecologica e sull’obiettivo del 2035, un traguardo che i Ventisette Stati membri raggiungeranno con nuove normative anche riguardo alla patente di guida.
L’accordo recentemente siglato dalle istituzioni europee apre la strada alla patente digitale e introduce misure di tolleranza zero per la guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti e alcol, oltre a stabilire regole più severe per i neopatentati.