C’è una macchina che nella storia della Fiat ha montato un motore che era difficile immaginare su una vettura della casa italiana. Ecco quale era.
La storia della Fiat è costellata di modelli che hanno lasciato il segno. La 500 ovviamente è l’esempio più evidente di come una macchina possa diventare nel giro degli anni un vero e proprio mito, un’icona senza tempo. Tanto che oggi è tornata sotto una nuova veste e continua, con quel suo fascino di una volta, a conquistare ogni anno migliaia di automobilisti.
Le vetture della casa italiana non sono state mai particolarmente potenti, visto che il marchio distintivo è sempre stata l’affidabilità. Ma ci sono alcuni modelli che sono un’eccezione. In particolare uno, che ha montato il motore più potente che il marchio abbia mai avuto. Parliamo della Coupé 2.0, presentata al Salone dell’Automobile di Bruxelles del 1993 ma la cui produzione iniziò l’anno seguente.
La Fiat più “cattiva” di sempre
La Coupé in questione venne affidata nelle sapienti mani di Pininfarina, che ne curò anche gli interni. Le linee erano decisamente moderne ma anche semplici, ma l’anima era da sportiva in tutto e per tutto. Al lancio un solo motore disponibile, il 2.0 i.e. turbo 16V, ultima evoluzione sovralimentata del glorioso “bialbero Lampredi”, accoppiato a un cambio manuale 5 marce. Il motore erogava 195 CV e permetteva a questa vettura di raggiungere i 225 km/h, ma c’era anche la versione 142 CV. Due gli allestimenti, Comfort e Plusche avevano in comune cerchi in lega, selleria in pelle e climatizzatore.
Ma al Salone di Torino del 1996, ecco che arrivò un altro motore, ben più potente, un 5 cilindri 20 valvole, che permetteva alla Coupé di avere 220 CV e una velocità massima dichiarata è di 250 km/h. In pratica divenne subito la sportiva Fiat più veloce fino ad allora. E fu anche la più ambita, perché venne prodotta anche la versione meno potente con un motore 1,8 litri (già montato sulla Fiat Barchetta) da 131 CV.
La Coupé 20V era un’auto fantastica in quanto a prestazioni e fu un successo anche in termini di vendite, visto che alla fine dalla fabbrica ne uscirono 70mila esemplari in 6 anni. All’epoca costava 36 milioni di lire (circa 18mila euro al cambio), ma per allora era una cifra importante, se poi si voleva quella più accessoriata o la 20V si arrivava a 40 milioni. E se ne trovano sul mercato dell’usato.