La Fiat ha vissuto momenti molto complicati nel suo passato, ed ora arriva un paragone con Alitalia. Ecco cosa è accaduto.
Di aziende italiane gloriose che hanno avuto un destino poco felice ne esistono a bizzeffe, ed anche la Fiat ha rischiato un qualcosa del genere. Negli anni Duemila, la casa di Torino entrò in piena crisi economica, con i primi segnali che si erano manifestati già negli anni Novanta. Si tentò un’alleanza con General Motors, che venne sciolta dopo appena cinque anni, lasciando il brand piemontese in uno stato di forte recessione.
In seguito, sotto la guida di Sergio Marchionne iniziò il rilancio di casa Fiat, grazie anche a modelli come la Grande Punto e la 500 di nuova generazione, oltre alla nascita del gruppo FCA, nato dall’alleanza con la Chrysler. Al giorno d’oggi, il brand torinese è controllato dal gruppo Stellantis, il cui presidente è John Elkann, nipote dell’Avvocato Giovanni Agnelli. Il gran capo della holding multinazionale olandese ha parlato chiaro nelle ultime ore.
La Fiat ha vissuto anni molto complicati, ed il presidente di Stellantis, John Elkann, è tornato sul brutto periodo vissuto agli inizi del nuovo millennio: “Occorre essere onesti e guardare ai fatti: circa vent’anni fa, il nostro destino era quello della Olivetti, grande realtà del nostro paese. Essa, con il susseguirsi di diverse proprietà, cattive gestioni ed un’ingegneria finanziaria che prendeva il posto dell’ingegneria di prodotto, oggi non esiste più“.
Elkann ha pronunciato queste parole nel corso di un’intervista concessa ad “Avvenire“, ha poi citato il caso di Alitalia: “Per la Fiat c’era poi un’altra possibilità quando la situazione era molto complicata, vale a dire quella della nazionalizzazione, come nel caso di Alitalia o dell’Ilva. Al giorno d’oggi, l’insieme delle nostre aziende dà lavoro ad oltre 74 mila persone in Italia, dove abbiamo investito 14 miliardi negli ultimi 5 anni. Abbiamo creato così prodotti molto competitivi sui mercati mondiali“.
Di certo, non mancano coloro che ricordano con nostalgia la vecchia Fiat, quella degli anni d’oro, che creava prodotti unici, 100% Made in Italy, mentre al giorno d’oggi, la situazione è ben diversa. Elkann ha voluto così spiegare il motivo che ha portato la casa di Torino ad essere inglobata in Stellantis, ricordando i periodi più bui di un vero e proprio mito italiano
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