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Euro 7, le conseguenze sugli automobilisti dopo l’approvazione dell’UE: bisognerà adeguarsi subito

Dopo l’approvazione dell’Unione Europea è pronto il nuovo ribaltone sull’Euro 7. Gli automobilisti dovranno adeguarsi

Dopo decenni in cui il tema è stato colpevolmente trascurato, finalmente la tutela dell’ambiente è diventata una questione di primaria importanza. Non solo per quanto riguarda l’opinione pubblica, ma anche nelle agende del governo. L’Unione Europea, in particolare, è ormai lanciata verso un futuro sostenibile. e sta facendo di tutto affinché le politiche dei diversi stati si allineino verso un ambito sempre più green. Questo, ovviamente, non può che valere anche per l’industria dei motori, che per lungo tempo è stata tra i fattori dell’inquinamento e delle emissioni dannose nell’aria.

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Nuova stretta (AnsaFoto) – Flopgear

Il futuro è delle automobili elettriche, sul quale vengono investite sempre più risorse. La tecnologia va però rinforzata, sino a renderle totalmente prive di ogni forma di inquinamento. Restano, però, da gestire i mezzi inquinanti attualmente in circolazione. Diesel e benzina, infatti, saranno in circolazione ancora per diverso tempo (nelle idee dell’Unione Europea lo stop alla produzione è fissato per il 2035). L’Unione Europea intende sino al momento del traguardo del totale zero emissioni limitare quanto più possibile le emissioni dannose e regolamentare in modo sempre più stretto i criteri entro cui i veicoli inquinanti possono circolare nelle nostre strade.

Euro 7, la stretta dell’Unione Europea

L’Unione Europea ha approvato, con il voto degli Stati Membri, il nuovo regolamento Euro 7, nuovo standard continentale per le emissioni. Le norme saranno ancora più rigide, e punteranno a ridurre ulteriormente le emissioni provenienti dai veicoli sia quando l’auto è in movimento che durante la frenata. Un ruolo di primo piano lo avranno ovviamente le auto elettriche e ibride, che dovranno “trasportare” l’industria verso la nuova era green.

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Nuova stretta (AnsaFoto) – Flopgear

Adesso il regolamento, dopo essere firmato, dovrà essere pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, e solo dopo 20 giorni entrerà effettivamente in vigore. In seguito verranno rese note le tempistiche di applicazione e di entrata in opera, che varieranno a seconda dei veicoli e andranno dai 30 mesi per i nuovi modelli di autovetture e furgoni, ai 60 mesi per gli autobus, gli autocarri e i rimorchi nuovi. 30 mesi anche per le nuove componenti da installare su autovetture e furgoni, mentre si sale a 48 mesi per quelli installati su autobus, autocarri e rimorchi.

E’ prevista poi una stretta sul fronte emissioni, in particolare per quanto riguarda le particelle solide e i cari inquinanti. Il protossido di azoto entrerà tra le componenti regolamentate. Sono stati posti maggiori limiti anche per quanto riguardale emissioni di particelle durante la frenata, oltre che sulla durata dei veicoli.

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