La grande ambizione di Musk: così il patron di Tesla punta a diventare il dirigente più pagato di sempre. Ecco la verità sul suo patrimonio.
Dopo aver rivoluzionato il settore dell’automotive, introducendo sul mercato auto spinte soltanto da motori elettrici, Elon Musk ha visto decollare la propria fama, merito anche di una personalità istrionica che lo ha portato ad inserirsi in diversi ambiti dell’industria e del commercio, sempre con la volontà di stupire.
Talvolta è finito sotto l’occhio del ciclone per via delle sue azioni, si pensi solo alla scalata a Twitter, con conseguente acquisizione, trasformazione in X e licenziamento di parte del personale, o alla la creazione della SpaceX, un’azienda aerospaziale con l’obiettivo di dare vita a tecnologie in grado di abbattere i costi per le missioni su Marte. Ora torna a far parlare di sé per un proposito che avrebbe trovato il disaccordo del fondo sovrano norvegese che detiene parte delle quote dell’azienda dedicata agli EV, nello specifico lo 0,98%, per un totale di 7.72 miliardi di dollari.
Da quanto si apprende dal sito economico Bloomberg, il magnate nato a Pretoria avrebbe chiesto un cospicuo aumento di stipendio, con l’obiettivo di diventare il dirigente più pagato di tutti i tempi, superando anche Silvio Berlusconi. Ebbene, la volontà finora non avrebbe trovato consenso, al contrario il Norges Bank Investment Management avrebbe ribadito con fermezza il proprio no, già espresso nel 2018.
Musk, stipendio da urlo, ma c’è chi frena
Sembra una notizia di colore, ma è tutt’altro che tale. Il 52enne sarebbe talmente deciso ad ottenere uno stipendio da 56 miliardi di dollari, battendo il suo stesso record di boss più remunerato del pianeta, da essere disposto addirittura a lasciare il timone, qualora rimanesse inascoltato.
A dare sostegno al fondo scandinavo che, come detto, si sta opponendo all’apparente capriccio, è intervenuta la Calvert, anch’essa azionista Tesla, ferma nel sostenere che non ci sarebbe ragione di un salario tanto elevato a fronte delle mansioni svolte. Questione di braccino o motivazioni vere? Effettivamente le società che si occupano di fornire consulenza consulenza agli investitori avrebbero bocciato il proposito del manager, definendo eccessiva la busta paga aspirata. Il testa a testa economico arriva in una fase delicata per Tesla, anche a causa della concorrenza cinese. Non resta che vedere se anche questa volta Elon Musk riuscirà a spuntarla e a ottenere il risultato sperato.