Novità ormai alle porte per tutti gli automobilisti, sarà necessario cambiare abitudini. A quanto pare sarà davvero inevitabile
Gli automobilisti italiani sono costretti a cambiare le proprie abitudini. Piaccia o meno, l’Italia si avvia a voltare pagina e a dare sempre più spazio alla mobilità elettrica. Questa è almeno la sensazione che si ha dando peso a quel che sta accadendo, alle manovre politiche e dei grandi gruppi industriali del settore automotive in relazione a quello che dovrà essere il futuro del nostro paese.
Il punto cruciale di questo cambiamento forzato è uno solo: gli italiani sono già pronti a fare uno switch mentale, a cambiare delle abitudini radicate in decenni e decenni di mobilità con auto a carburanti fossili ? D’impulso sarebbe semplice rispondere ‘no’. E non tanto per mancanza di fiducia negli automobilisti del nostro paese, quanto per l’effettiva diffusione ancora poco evidente di vetture elettriche.
Se la gran parte degli italiani guida ancora auto tradizionali, viene spontaneo rispondere che in realtà il processo di cambiamento delle abitudini sarà lungo e accidentato. Tuttavia, i dati sembrano andare in altra direzione. Come riferito in un workshop tenuto al Key Energy 2024 di Rimini, gli italiani stanno infatti già cambiando le proprie abitudini e sarebbero prontissimi ad accettare la sfida di una mobilità a impatto zero.
Cambiano le abitudini degli automobilisti italiani: cosa può succedere nei prossimi anni
A raccogliere i dati più importanti per poter rispondere a questo quesito è stata Anie, la federazione che rappresenta le imprese del settore elettrotecnico nel nostro paese. A quanto risulta gli italiani, mantenendo le loro attuali abitudini, potrebbero già guidare senza problemi un’auto elettrica senza dover stravolgere nulla nella propria vita.
In media guidiamo infatti per circa un’ora e 15 minuti al giorno, con una velocità media di poco meno di 30 chilometri orari e una percorrenza di poco più di 40 chilometri. In totale, ogni anno raggiungiamo a malapena i 12mila chilometri percorsi.
Per quanto le auto restino una passione per gli italiani, l’utilizzo standard è dunque assolutamente compatibile con le possibilità che già oggi ci propone la mobilità elettrica. Se in media guidiamo per circa un’ora, nelle restanti 23 ore l’auto rimane infatti inutilizzata, e quindi potenzialmente collegabile a una colonnina.
E a proposito di colonnine, se è vero che rispetto ad altri paesi europei siamo ancora indietro per quanto riguarda la diffusione (ne sono presenti al momento 9 ogni 10mila abitanti, e con una netta disomogeneità tra Italia centro-settentrionale e Italia meridionale), è altrettanto vero che anche da questo punto di vista gli italiani sembrerebbero già essersi abituati alla novità offerta dall’elettrico.
La gran parte dei proprietari di auto elettrica (il 90% del totale) ricarica infatti il proprio veicolo a casa,anche se nel 47% dei casi lo fa con la tradizionale presa elettrica e non con una wallbox dedicata. Insomma, anche da questo punto di vista qualcosa da migliorare c’è, ma è evidente che il passaggio dalla mobilità tradizionale a quella elettrica non è poi così spaventoso come in apparenza potrebbe sembrare.