Il capitano indimenticabile della Roma è stato scoperto in strada con un mezzo leggendario: c’è però una cosa che i tifosi non perdoneranno.
Pochi calciatori nella storia della Roma, una squadra che ultimamente non ha portato a casa molti trofei ma che rimane tra le più seguite ed amate in Italia, hanno lasciato un segno nel cuore dei tifosi paragonabile a quello di Daniele De Rossi, centrocampista di razza che ha avuto una carriera da calciatore grandiosa ed anche un’esperienza come allenatore proprio con i giallorossi.
De Rossi esordisce con la Roma nel 2001 con il soprannome presto guadagnato di “Capitan Futuro” per chi lo vede come erede di un’altra bandiera del team capitolino, ossia Francesco Totti, l’indimenticabile numero 10. Alla fine, al momento del suo ritiro nel 2020 dopo una breve parentesi al Boca Juniors, De Rossi avrà totalizzato ben 459 presenze con 43 reti con la squadra romana.
De Rossi ha anche allenato – di recente – il team prima di un controverso esonero che ha lasciato molti tifosi amareggiati. La sua esperienza in nazionale, poi, parla da se: nel 2006 fa parte della rosa che porta a casa il Mondiale di Calcio anche se perde molte delle partite per un peccato di inesperienza, un cartellino rosso rimediato per una gomitata su McBride durante Italia – USA, poi finita 1-1. Ma oggi, cosa fa il calciatore e coach nella vita di tutti i giorni?
De Rossi e la “fuga” in scooter
Di recente in un video pubblicato su Instagram vediamo che veicolo guida DDR: l’ex capitano della Roma sale rapidamente a bordo di un motorino: è uno Yamaha T-Max, mezzo che anche altri atleti di livello come Francesco Totti e Valentino Rossi hanno scelto per i loro spostamenti. Si tratta di un massiccio veicolo a due ruote con motore bicilindrico a quattro tempi introdotto ad inizio duemila dall’azienda giapponese e che ha venduto moltissimo in Italia.
Paparazzato per quelle che sembrano essere le vie del centro di Roma l’ex coach della Roma si destreggia tra saluti e diversi selfie con i tifosi ma sembra andare un po’ di fretta, al punto che quando sale sullo scooter “dimentica” anche di allacciare il casco. Magari lo avrà fatto poco dopo, al primo semaforo rosso, ma se fosse stato visto dalle autorità non sarebbe finita bene!
La sanzione per la mancata chiusura della cinghia del casco è molto severa: parte da un minimo di 84 euro per arrivare addirittura al sequestro del mezzo per 60 giorni in caso di recidiva! Meno male che nessuno lo ha fermato in quel momento.
