L’idea di un veicolo che usi l’acqua come carburante attira molti investitori, incluso il proprietario di un noto team sportivo che accarezza questo progetto innovativo.
Nel panorama automobilistico contemporaneo, l’innovazione è il fulcro attorno al quale ruotano le nuove tecnologie. La Scuderia Cameron Glickenhaus, una realtà che ha saputo coniugare passione per il motorsport e impegno per la sostenibilità, ha recentemente fatto un annuncio che promette di rivoluzionare il mercato dei veicoli fuoristrada. Il team americano ha presentato ufficialmente il prototipo del Boot Zero, un pick-up alimentato a celle a combustibile a idrogeno, progettato per partecipare alla leggendaria Baja 1000 nel 2023. Questo veicolo non è solo un sogno di ingegneria, ma rappresenta anche un passo significativo verso un futuro automobilistico più sostenibile.
James Glickenhaus, fondatore del team, non ha mai nascosto il suo desiderio di partecipare alla Baja 1000 con un mezzo innovativo che potesse affrontare le sfide del deserto senza necessità di rifornimenti frequenti. La Baja 1000 è una delle gare off-road più dure e iconiche del mondo, e presenta un terreno difficile che richiede veicoli altamente performanti e affidabili. Il Boot Zero, quindi, non è solo un esperimento, ma un tentativo di unire performance, autonomia e sostenibilità.
Glickenhaus ha una carriera che va oltre l’automobile: in passato regista e produttore cinematografico, ha portato la sua visione creativa nel mondo delle corse. Il suo team ha iniziato a partecipare a competizioni endurance su pista, ma ha rapidamente diversificato le sue attività, affrontando anche il mondo delle corse fuoristrada. La vittoria del 2019 alla Baja 1000 con il precedente prototipo Boot ha consolidato la reputazione del team, ispirato dal leggendario buggy Baja Boot, famoso per il suo legame con Steve McQueen.
Alimentato ad acqua!
Uno degli aspetti più interessanti del Boot Zero è l’intento di Glickenhaus di renderlo un veicolo ragionevolmente economico. In un contesto in cui molte auto elettriche e ibride tendono a costare cifre elevate, l’idea di un pick-up a idrogeno a prezzi contenuti è audace. Secondo le dichiarazioni del fondatore, il veicolo sarà dotato di una “soluzione di rifornimento rapida, a basso costo e facilmente disponibile”, rendendolo accessibile non solo agli appassionati di corse ma anche ai clienti normali. Tuttavia, il mercato principale per questo veicolo sembra essere la California, dove le stazioni di rifornimento per l’idrogeno sono più diffuse.
Il Boot Zero si distingue anche per la sua autonomia, che dovrebbe raggiungere i 967 km. Questo è un traguardo significativo, considerando che il percorso della Baja 1000 varia di anno in anno. L’autonomia elevata non solo permetterebbe di affrontare lunghe distanze senza rifornimenti, ma potrebbe anche influenzare l’adozione di veicoli a idrogeno nel settore automobilistico più ampio. Se il Boot Zero si dimostrerà competitivo come i modelli tradizionali del team, potrebbe segnare un punto di svolta nell’uso di mezzi elettrici nel mondo delle corse off-road, ponendo interrogativi sull’effettivo potenziale dell’idrogeno come carburante alternativo.
La crescente attenzione verso le questioni ambientali ha portato a una spinta verso la ricerca di soluzioni di mobilità più sostenibili. Il Boot Zero non è solo una risposta a questa esigenza, ma un simbolo di come il motorsport possa contribuire all’innovazione tecnologica. La transizione verso veicoli a idrogeno potrebbe non solo ridurre le emissioni di carbonio, ma anche stimolare la creazione di infrastrutture necessarie, favorendo un cambiamento culturale nella percezione dei veicoli a zero emissioni.