Un vero e proprio caos si è scatenato in Cina, che rischia di avere una serie di effetti clamorosi. Ecco cosa sta accadendo.
Abbiamo parlato tante volte di quello che è un vero e proprio dominio delle auto cinesi sul mercato del giorno d’oggi, ed il 2024 ce lo ha confermato. Il paese del Dragone è diventato quello che ne esporta di più al mondo, avendo superato il Giappone con 5 milioni e passa di veicoli venduti fuori dai propri confini.
Tuttavia, alle volte ci possono essere anche dei colpi di scena inattesi, che possono portare a dei colpi di scena clamorosi. Una nota azienda cinese è fallita in queste ore, ed ora sono in ballo dei pesanti cambiamenti per tutta l’industria. Cerchiamo di fare chiarezza su quelli che sono gli scenari che possono andare ad aprirsi.
Auto, il crack di Evergrande può cambiare tutto
Dopo tanti mesi di dubbi ed attese, la notizia è ormai ufficiale. Il tribunale di Hong Kong ha intimato la liquidazione dei beni del colosso cinese Evergrande, che già da alcuni mesi era in aria di fallimento, per un crack da miliardi di dollari. I debiti, infatti, hanno toccato la bellezza di 300 miliardi, che hanno generato il crollo in una situazione che non era più sostenibile. La gran parte delle proprietà del gruppo sono sul territorio cinese, ma dell’operazione se ne è occupato il tribunale di Hong Kong, che ha messo la parola fine sulle possibilità di ripresa.
Il crack di Evergrande potrebbe avere delle ripercussioni notevoli su tutto ciò che riguarda il settore automobilistico cinese, che man mano sta conquistando anche l’Europa ed il resto del mondo. I rapporti tra la finanza che sostiene i produttori privati e statali con gli altri enti potrebbero uscire destabilizzati da quanto sta accadendo, proprio nel momento nel quale è in corso la conquista del Vecchio Continente.
Per chi non ricordasse, in Europa sono partite delle proteste diversi mesi fa contro il modo di fare delle case cinesi, che grazie ad ingenti sostegni statali possono vendere le loro auto a costi ribassati dalle nostre parti, andando così a distruggere la concorrenza. Ci riferiamo soprattutto alle auto ed emissioni zero, che sono quelle che hanno i costi di produzione più alti, e che per questo motivo sono quasi impossibili da vendere a cifre ridotte, almeno per quelli che sono i marchi europei. La Francia ha intimato alla UE l’inizio di un’indagine antidumping, in modo da poter scovare qualche irregolarità ed attuare alcuni dazi.
La Cina è un paese che ha sviluppato velocemente le proprie tecnologie, e c’è da dire che i prodotti ad emissioni zero che mette a disposizione sono di indubbia qualità. Il crack di Evergrande potrebbe rimescolare le carte, ed il governo potrebbe iniziare a rivedere gli incentivi ed i sussidi che offre ai marchi produttori. Nel caso in cui essi non venissero confermati, ipotesi molto remota al momento, l’Europa potrebbe tirare un sospiro di sollievo di notevoli dimensioni.