Crescita e sfide per l’industria automotive europea: il piano di Bruxelles

Il settore automotive europeo si trova ad affrontare una fase cruciale di transizione verso l’elettrico, come delineato dal vicepresidente Ue Stéphane Séjourné durante il summit dell’industria a Stoccarda. La Commissione Europea, guidata dalla presidente Ursula von der Leyen, ha avviato un dialogo strategico che mira a sostenere e promuovere la competitività dell’industria automobilistica. Con l’intenzione di rispondere alle sfide attuali e future, Bruxelles sta preparando un piano ambizioso per garantire che il made in Europe possa continuare a prosperare.

Un dialogo strategico per il futuro

Il vicepresidente Stéphane Séjourné ha confermato l’inizio di un dialogo strategico con l’industria automotive, annunciando che i primi elementi di risposta arriveranno entro 40 giorni. Questo approccio rientra nel Clean Industrial Deal del 26 febbraio, che includerà misure urgenti per supportare il settore. Séjourné ha sottolineato la necessità di un approccio pragmatico, avvertendo che le sanzioni eccessive non possono compromettere un settore essenziale per l’economia europea. Tuttavia, ha ribadito l’impossibilità di ritrattare le ambizioni climatiche europee, considerandole una direzione inevitabile per il futuro.

La transizione verso l’elettricità

Un passaggio fondamentale evidenziato da Séjourné è quello dal motore termico a quello elettrico, sottolineando come, nel 2024, i consumatori cinesi abbiano scelto di acquistare più veicoli elettrici rispetto a quelli a combustione interna. Questo trend globale, ha affermato, deve essere accompagnato da azioni concrete in Europa per sviluppare un’industria che possa vantare l’orgoglio degli europei mentre ritorna a essere un attore di spicco nelle esportazioni. Oggi, l’industria automotive rappresenta circa 13 milioni di posti di lavoro in tutta Europa e il 7% del Pil, un valore fondamentale per la stabilità economica del continente.

Priorità strategiche per Bruxelles

Nel suo intervento, Séjourné ha delineato tre priorità cruciali che dovranno guidare le azioni europee. La prima riguarda la difesa della competitività a breve termine attraverso il Clean Industrial Deal. Il secondo punto è la promozione della domanda di auto pulite, accompagnata da strategie dedicate alle flotte professionali e incentivazioni per le aziende che scelgono di elettrificare le proprie flotte. Infine, è fondamentale proteggere l’industria automobilistica dalla concorrenza sleale, proveniente da mercati come quello cinese.

Misure concrete e obiettivi a lungo termine

Le misure annunciate includono la tutela delle catene di approvvigionamento critiche in Europa, attraverso la creazione di capacità produttive locali e il rafforzamento delle infrastrutture per il rifornimento e la ricarica dei veicoli elettrici. Séjourné ha messo in evidenza l’importanza di sviluppare partenariati con paesi ricchi di materie prime essenziali, come Cile, Argentina e Australia, mentre si lavora per ripristinare la produzione domestica. L’obiettivo finale è chiaro: riportare l’industria automobilistica ai livelli di volume di vendita pre-pandemia, garantendo allo stesso tempo l’adozione di componenti fabbricati in Europa.

Questa nuova era per l’industria automotive si presenta come una prova di resilienza e innovazione. Bruxelles ha mostrato il suo impegno per non abbandonare il settore, proponendo un piano coordinato e incisivo per affrontare le sfide imminenti e plasmare un futuro sostenibile per l’industria.

Change privacy settings
×