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Con l’escalation dei prezzi di benzina e diesel, gli automobilisti italiani sono alla ricerca di alternative più economiche per alimentare i loro veicoli.
Tra queste, emerge la benzina E85, conosciuta anche come bioetanolo.
Questo tipo di carburante promette non solo un impatto ambientale ridotto, ma anche un costo inferiore rispetto ai tradizionali derivati del petrolio. Ma cosa rende l’E85 una scelta conveniente e quali sono le sfide legate alla sua adozione in Italia?
La benzina E85 si distingue per la sua composizione: 85% etanolo e 15% benzina. L’etanolo è prodotto dalla fermentazione di biomasse e scarti vegetali, rendendolo una risorsa rinnovabile a basso impatto ambientale.
Il costo relativamente basso dell’E85 deriva sia dalla natura delle materie prime utilizzate sia dagli incentivi fiscali applicati in alcuni paesi, che ne abbassano il prezzo finale per i consumatori.
Tuttavia, è importante sottolineare che l’E85 presenta una densità energetica inferiore rispetto alla benzina tradizionale.
Ciò significa che i veicoli alimentati con questo carburante tendono a consumare dal 15% al 27% in più rispetto a quelli che utilizzano esclusivamente benzina. Pertanto, nonostante il prezzo per litro sia più vantaggioso, il costo effettivo del consumo potrebbe non essere così competitivo.
Nonostante la vendita di etanolo sia legale nel nostro Paese, trovare stazioni di servizio che offrono E85 può risultare complicato. La distribuzione limitata è dovuta principalmente all’assenza di incentivi governativi significativi e alle problematiche tecniche legate all’utilizzo del bioetanolo nei motori tradizionali.
Infatti, solo i veicoli dotati di motori “Flexifuel” possono utilizzare senza problemi l’E85; nei motori standard potrebbe causare danneggiamenti dovuti alla corrosione dei materiali non compatibili con alte concentrazioni di etanolo. Questa limitazione rappresenta uno degli ostacoli principali all’adozione diffusa dell’E85 come alternativa ai carburanti fossili in Italia.
L’introduzione della benzina E85 sul mercato italiano offre indubbiamente alcuni vantaggi interessanti come la riduzione delle emissioni nocive e un costo inferiore al litro. Tuttavia, le sfide legate al maggiore consumo specifico del carburante e alla scarsa disponibilità delle stazioni di rifornimento ne limitano fortemente l’attrattiva.
Per molti automobilisti italiani la soluzione ideale rimane ancora da trovare. Potrebbe essere necessario un intervento diretto del Governo per regolare i prezzi dei carburanti fossili o incentivare ulteriormente l’utilizzo delle energie rinnovabili nel settore dei trasporti.
Nel frattempo, chi cerca soluzioni immediate dovrà affidarsi alle strategie tradizionali per risparmiare sul pieno o esplorare alternative come il trasporto pubblico o i veicoli completamente elettrici.
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