Chrysler spiazza tutti: il nuovo modello è metà auto e metà… aereo

Chrysler ha saputo creare alcuni gioielli impensabili in passato e solo pochi ricordavano questo incrocio tra auto e aereo.

Si sa che negli USA vi è sempre stato un grande amore per le automobili di lusso, con le dimensioni che hanno sempre avuto un ruolo importante prima dell’immissione sul mercato. La Chrysler è un marchio che in Italia non è tra i più venduti e richiesti, ma tutti quanti conoscono la sua straordinaria qualità nel fabbricare automobili di primo piano.

Chrysler progetta tra auto e aereo
Chrysler e un progetto tra moto e aereo (flopgear.it)

Per questo motivo non deve di certo sorprendere il fatto che alle volte sia la stessa Chrysler a tentare di dare vita a delle automobili innovative come poche altre. I prototipi sono spesso stati in grado di incantare anche grazie a uno sviluppo tecnologico straordinario, ma nessuno avrebbe mai potuto immaginare che ci si sarebbe spinti fino al punto di creare un’auto che ricordasse anche un aereo.

Un progetto che risale a quasi 70 anni fa e che dimostra così come la Chrysler sia sempre stata innovativa in tutta la propria storia. Si sa che l’Italia può essere sempre vista come una nazione in grado di accettare i grandi cambiamenti tecnologici e di stile, ma nel 1955 fu un vero fulmine a ciel sereno quello che si abbatté sul Salone di Torino.

Chrysler Ghia Gilda: un prototipo unico nel suo genere

Alle volte ci si può spingere in direzioni forse inesplorate, ma la Chrysler nel 1955 tentò la sorte con un’automobile a tutti gli effetti “spaziale”. Si trattava della Ghia Gilda, un modello che che era stata progettata grazie all’idea di Giovanni Savonuzzi, con questo che era il responsabile del centro Ghia al tempo, con le linee che, secondo il tempo e come riporta motor1.com, dovevano ricordare le curve di Rita Hayworth, la storica protagonista del film del 1946 “Gilda“.

Chrysler Ghia Gilda un prototipo incredibile
Chrysler Ghia Gilda (Twitter – flopgear.it)

Da un punto di vista stilistico diventa chiaro fin dalla prima vista che siamo di fronte a un modello innovativo e straordinario e anche le prestazioni non erano niente male. La turbina a gas al proprio interno dava così modo di toccare i 225 km/h come picco, con l’aerodinamica che fu sviluppata da Virgil Exner.

Dal Salone di Torino, la Ghia Gilda passò al museo Henry Ford di Dearborn e nel 2001 la acquistò Scott Grundfor, un collezionista, per 125 mila Dollari, circa 111 mila Euro. Un modello dunque che ha saputo rimanere nella storia e che ha reso ancora più celebre il mito della Chrysler.

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