Noto marchio di SUV chiude i battenti, adesso purtroppo la notizia è ufficiale. Ecco come siamo arrivati a questo punto.
Non è facile rimanere al top all’interno dell’automotive, le diffiicoltà soprattutto in questo periodo di forti cambiamenti sono dietro l’angolo e le aziende capaci di fare la differenza – o che quantomeno puntano a farla – sono davvero tante.
Per forza di cose, dunque, non c’è spazio per tutti. Ogni tanto, infatti, viene fuori la notizia di una società che purtroppo non ha retto la competizione e tutto quel che riguarda il mercato dell’automobilismo in toto.
All’interno di questo articolo parleremo proprio di questo; o, comunque, ci soffermeremo sulla chiusura di un noto marchio produttore di SUV, fra i veicoli più in voga dell’attuale panorama mondiale delle quattro ruote.
Era il 2010 quando, a Nairobi in Kenia, veniva fondata la Mobius Motors per mano dell’investitore inglese Joel Jackson. Le parti coinvolte nel progetto erano il fondo britannico Playfair Capital, la Kiira Motors, la Kantanka e Innoson Motors. Dopo un primo prototipo molto semplice e pensato per le necessità del mercato africano, arriva il momento dello sviluppo e della produzione di un secondo mezzo a motore (questo più complesso ed evoluto nel primo modello di serie della casa).
Una storia iniziata molto bene e che, però, ha culminato in un epilogo tutt’altro che positivo: la società cessa la sua attività. Nonostante le vetture vendute avessero tutte quante prezzi competitivi, il marchio ha potuto fare ben poco per evitare questa situazione. Anche perché il mercato dell’import di auto di seconda mano si è rivelato essere sempre più affollato e pieno di rivali da considerare, rendendo il tutto molto meno sostenibile rispetto al recente passato.
Almeno è quello che ha dichiarato una fonte vicino all’azienda a Reuters. Nelle prossime settimane dovrebbe prendere il via la liquidazione degli asset, anche se era stata ipotizzata la possibilità di spostare la produzione in un altro Paese. A causa di problemi collegati alla logistica, però, è stato impossibile portare avanti questo piano B. Si conclude con soltanto due modelli realizzati, quindi, un progetto dal potenziale elevato. Sicuramente, come dicevamo in precedenza, le difficoltà e la competizione sono davvero elevate. Questa è l’altra faccia della medaglia dell’automobilismo: un mercato splendido, meraviglioso e al contempo feroce dal punto di vista commerciale.
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