Oggi vi parleremo di un vero e proprio caos che riguarda la ZTL, che ha scatenato la protesta e la furia di tanti cittadini.
Quello che viviamo oggi è un pericolo non certo tranquillo per quanto riguarda la viabilità , tra la crisi del settore automotive e tutto ciò che lo contorna. Oggi vi parleremo delle polemiche che sono scoppiate per un caso che riguarda la ZTL, che da sempre causa disastri veri e propri per via dell’incuria dei cittadini, che tante volte non si avvedono dei divieti di accesso portando a casa delle multe molto pesanti.
Quando si varca la ZTL si entra in un’area dove la gente passeggia liberamente per le strade, e solamente alcuni autorizzati possono avere accesso, come mezzi pubblici, taxi o qualche camion che deve rifornire bar e ristoranti. Tuttavia, nel caso che vi stiamo per raccontare non c’è una grande colpa degli automobilisti, ma anzi, è proprio il caso di dire che è accaduto qualcosa che andava evitato nel miglior modo possibile.
ZTL, scoppia il caos più totale a Londra
Londra è la capitale dell’Inghilterra, una città multietnica che conta quasi 9 milioni di abitanti. In questi ultimi giorni, è scoppiato un vero e proprio caos che riguarda la ZTL, una sigla che conosciamo molto bene anche in Italia e che riguarda la zona a traffico limitato. In sostanza, si può entrare solamente se autorizzati, e viceversa, si rischiano delle multe molto pesanti.
Un caos assoluto è avvenuto oltremanica, dove si è estesa la polemica contro Ulez, ovvero l’Ultra Low Emission Zone, che sarebbe un punto della città nel quale solamente i veicoli che inquinano molto poco possono avere accesso. Pensate che, a partire dal 2021, Londra avrebbe emesso il numero impressionante di circa 320 mila sanzioni illegali, con cinque paesi della UE che stanno ora accusando la Tfl, ovvero la società dei trasporti di Londra.
Infatti, a seguito della Brexit, ovvero l’uscita del Regno Unito dall UE, questo paese non avrebbe dovuto aver accesso ai dati dei cittadini dell’Unione Europea, cosa fondamentale per poi comminare le multe e spedirle a chi è stato sanzionato. I vertici del Regno Unito si sono comunque difesi, affermando che la quantità di emissioni nell’aria è nettamente diminuita dal 2020 in poi, quando è partito il progetto volto a limitare l’inquinamento. A sottolinearlo è stato anche il primo ministro, vale a dire Rishi Sunak, ma è chiaro che la UE non si accontenterà di certo di una giustificazione di questo tipo.
L’obiettivo dichiarato da Londra è quello di rendere Downing Street una zona a zero emissioni entro il 2050, mentre i cittadini europei hanno giudicato come un’usurpazione le multe che sono state comminate, quasi come se gli abitanti della UE fossero dei veri e propri polli da spennare dal punto di vista economico. Vedremo, a questo punto, come si evolverà una situazione molto tesa, per una serie di sanzioni che sono state comminate a chi non era a conoscenza di questa legge. Presto ci saranno nuovi sviluppi.