Caos Autovelox in Italia, fioccano le denunce: scoppia il caso

Non sono ammesse più deroghe, stanno diventando numerose le denunce in Italia a causa dei problemi con gli autovelox.

Trovare un autovelox sul proprio percorso non è certamente l’ideale, soprattutto perché non sempre si vuole commettere una scorrettezza, a volte infatti si tende a premere il pedale dell’acceleratore più del dovuto se ci si rende conto di essere in ritardo. Questi dispositivi vengono in realtà installati nei tratti di strada ritenuti più pericolosi, così da invitare gli automobilisti a essere maggiormente disciplinati quando si è al volante.

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Non sono più ammesse deroghe per gli autovelox in Italia – Foto | Canva – Flopgear.it

Nonostante questo, si sta diffondendo l’idea che i Comuni tendano a sfruttare questi strumenti soprattutto per fare cassa, al punto tale da posizionarli anche dove non strettamente necessario. E’ da questa presa di posizione che è scaturita l’azione di quelli che vengono ora definiti come “Fleximan”.

Linea dura contro i giustizieri dell’autovelox

Il termine “Fleximan” è stato recentemente coniato per definire chi si macchia di un’azione che sta diventando purtroppo sempre più frequente, ovvero manomettere gli autovelox così da renderli nulli. Episodi simili stanno però diventando decisamente numerosi e sparsi nel territorio, per questo non si può che ipotizzare che i “giustizieri” di questi dispositivi siano più di uno, costringendo così le forze dell’ordine a un lavoro supplementare.

Soprassedere è però impossibile, soprattutto perché questo genera anch un danno economico alle amministrazioni che scelgono di investire per tutelare la sicurezza sulle loro strade. Le indagini proseguono senza sosta per mettere alle strette i responsabili, uno dei quali è già stato individuato in Piemonte. Da quanto è emerso, si tratta di un 50enne residente nella Val d’Ossola che ha subito una denuncia con l’accusa di danneggiamento aggravato.

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Unautovelox distrutto in stile Flximan – Foto | ANSA – Flopgear.it

Come era facile immaginare, un ruolo determinante lo hanno svolto le telecamere di sorveglianza presenti nella zona, grazie a cui è stato possibile arrivare, dopo un lungo lavoro delle forze dell’ordine, all’identificazione. Il valore del danno procurato, secndo le ultime rilevazioni, supera i 2 mila euro.

Ora scatta l’emulazione

Parlare delle azioni dei vari Fleximan sparsi sul territorio non può che essere importante, ma come spesso capita in questi casi il rischio concreto è che il fenomeno si diffonda sempre di più. Ed è quello che sta effettivamente accadendo.

Gli episodi stanno diventando sempre più diffusi anche in Veneto, dove negli ultimi otto mesi sono stati danneggiati ben quindici autovelox, senza però essere riusciti ancora a risalire al responsabile. Un ulteriore caso è stato registrato recentemente anche in Puglia.

Sui social c’è chi ha addirittura elogiato chi lo ha fatto, arrivando quasi a sostenere questo modo di agire come quello di Robin Hood, considerando i dispositivi come qualcosa che finisce per svuotare le tasche degli italiani, già tartassati dalle tasse.

Riuscire a percepire la motivazione dietro questi comportamenti appare difficile, come emerso dall’interrogatorio della persona denunciata in Piemonte: “Noi con parte dei proventi delle multe aiutiamo la Croce Rossa della Valle, non usiamo gli autovelox per fare cassa – sono state le parole del sindaco di Druogno Marco Zanoletti al ‘Corriere della Sera’ -. Lui non ha saputo dire perché sia arrivato a distruggere gli autovelox”.

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