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Gli autovelox illegali rappresentano un problema crescente in Italia, generando confusione e preoccupazione tra gli automobilisti.
Recentemente, numerosi dispositivi di rilevamento della velocità sono stati sequestrati in tutto il Paese, mettendo in luce la necessità di una maggiore chiarezza e regolamentazione.
In questo articolo, esamineremo quali autovelox sono stati dichiarati illegali, i motivi dietro i sequestri e come gli automobilisti possono contestare eventuali multe ricevute da questi dispositivi.
La Squadra di Polizia Giudiziaria della Sezione Polizia Stradale di Cosenza ha eseguito un decreto di sequestro preventivo emesso dal gip di Cosenza.
Il sequestro riguarda specificamente il sistema di rilevamento della velocità denominato T-EXSPEED v 2.0, utilizzato in postazioni fisse per il rilevamento della velocità sia media che puntuale.
Gli accertamenti effettuati hanno rivelato due principali problematiche: mancata omologazione dei dispositivi secondo le normative vigenti e assenza del prototipo del sistema di rilevamento, elemento indispensabile per accertare la legittimità delle violazioni.
Questi elementi hanno portato al sequestro dei dispositivi dislocati lungo varie strade nazionali.
Il sequestro degli autovelox T-EXSPEED v 2.0 ha interessato diverse regioni e comuni italiani tra cui Venezia, Vicenza, Modena e molti altri. Questa vasta operazione dimostra l’ampiezza del problema degli autovelox non conformi alle normative vigenti.
Gli automobilisti che hanno ricevuto multe da questi dispositivi possono contestarle seguendo alcuni passaggi chiave come la verifica della legittimità del dispositivo e la presentazione di un ricorso dettagliato al Giudice di Pace o al Prefetto.
Rivolgersi a un avvocato specializzato in diritto stradale può facilitare il processo e aumentare le possibilità di successo del ricorso. Un legale esperto può anche aiutare a ottenere il risarcimento delle spese sostenute.
L’uso degli autovelox illegali non solo mette in discussione la legittimità delle multe emesse, ma può anche portare a dannosi erariali significativi per gli enti locali che utilizzano tali dispositivi. Rischiano infatti dover risarcire gli automobilisti per le multe illegittimamente emesse oltre a sostenere le spese legali.
La Polizia Stradale ha svolto un ruolo cruciale nell’identificare e nel sequestrare i dispositivi illegali. Gli investigatori hanno descritto l’indagine come lunga complessa sottolineando numerose difficoltà incontrate. Tuttavia grazie alla loro dedizione è stato possibile smantellareun sistema che non rispettava le normative
Una maggiore educazione stradale può aiutare gli automobilisti a comprendere meglio i propri diritti ed essere aggiornati sulle normative vigenti conoscere le regole può prevenire multe illegittimi e promuovere una guida più sicura.
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