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L’estate porta con sé una rivoluzione nel mondo degli autovelox, grazie al nuovo decreto sui dispositivi di rilevazione della velocità voluto dal ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini.
Pubblicato in Gazzetta Ufficiale a fine maggio, il provvedimento mira a disciplinare in modo più stringente l’utilizzo e la collocazione di questi strumenti.
L’obiettivo dichiarato è quello di assicurare che gli autovelox siano impiegati primariamente come mezzi per garantire la sicurezza stradale e non come fonte di entrate attraverso le sanzioni.
Il decreto stabilisce anche nuove regole relative alle distanze tra i segnali di limite e le postazioni degli autovelox, nonché tra due postazioni consecutive. È previsto un minimo di un chilometro tra il segnale e la postazione su tutte le tipologie stradali, mentre la distanza minima tra due dispositivi varia a seconda della categoria della strada: quattro chilometri in autostrada, tre sulle extraurbane principali e uno sulle extraurbane secondarie.
Importante anche il rispetto delle distanze minime fra segnale di preavviso e postazione dell’autovelox, che rimangono invariate rispetto al precedente codice della strada.
Le nuove regole per l’installazione degli autovelox
Il decreto ministeriale Infrastrutture-Interno ha definito criteri precisi per il posizionamento degli autovelox sulle strade italiane. Le nuove norme riguardano principalmente gli impianti fissi, lasciando inalterata la prassi relativa agli agenti che effettuano fermate immediate.
Tra i requisiti necessari per l’installazione di un dispositivo fisso figurano: un’elevata incidentalità nell’area interessata, dimostrabile con dati degli ultimi cinque anni; l’impossibilità tecnica di fermare i trasgressori sul posto; e la documentazione da parte del gestore di velocità medie superiori ai limiti consentiti.
Una delle novità più significative riguarda le modalità di contestazione delle multe. Il decreto introduce infatti maggiori garanzie per i cittadini, specificando i casi in cui è possibile ricorrere alla contestazione immediata delle sanzioni. Viene data particolare attenzione agli autovelox mobili o installati su veicoli in movimento: questi possono essere utilizzati senza possibilità di contestazione immediata solo qualora non sia fattibile posizionare dispositivi fissi o mobili lungo determinati tratti stradali.
I comuni italiani hanno tempo dodici mesi dall’entrata in vigore del decreto per adeguare gli impianti esistenti alle nuove normative. Durante questo periodo transitorio, le multe emesse saranno considerate valide (salvo ricorsi). Tuttavia, rimane aperta la questione dell’omologazione degli apparecchi rilevatori: fino alla risoluzione definitiva del problema legato agli apparecchi “approvati ma non omologati”, tutte le sanzioni elevate mediante tali dispositivi potrebbero essere soggette a ricorso.
Quest’estate segna un punto di svolta nell’utilizzo degli autovelox sul territorio italiano con l’introduzione del nuovo decreto ministeriale che mira a rendere questi dispositivi veramente al servizio della sicurezza stradale piuttosto che fonte alternativa d’incasso tramite multe.