Usare WhatsApp in auto è sempre sbagliato, ma per colpa di un messaggio la multa può essere davvero molto salata.
Fin da quando sono nati gli smartphone è diventato evidente a tutti come si dovesse fare in modo che le istituzioni contrastassero il loro utilizzo in auto. Questo infatti comporta una serie di distrazioni che causano gravi incidenti, con le innovazioni da un punto di vista del Codice della Strada che stanno portando così a un inasprimento sempre più evidente delle pene.
Inoltre la situazione si è fatta sempre più complicata da quando sugli smartphone è stato possibile inserire l’applicazione di WhatsApp, con questo che permette così di rimanere sempre in contatto con i propri amici senza limiti di spese. Ecco come mai non mancano di certo coloro che utilizzano questo sistema anche in auto, soprattutto con i messaggi audio.
Ricordiamo come sia severamente vietato l’utilizzo di questi sistemi, visto come le sanzioni andranno da un minimo di 165 fino a un massimo di 660 Euro. Dunque è sempre sbagliato usare lo smartphone mentre si è al volante, ma si può essere sanzionati anche nel caso in cui si utilizzi WhatsApp in un determinato modo illecito.
In questi anni la Polizia ha cercato di intensificare quanto più possibile i controlli, in modo tale da poter rendere le strade quanto più sicure possibile. Purtroppo però gli automobilisti hanno trovato modi “ingegnosi” per aiutarsi, come per esempio la segnalazione con i fari dell’auto che indicavano l’arrivo di una pattuglia.
Oggi però siamo nel mondo del tecnologico e dunque esistono dei gruppi WhatsApp nel quale degli sconosciuti entrano e segnalano la presenza o meno di posti di blocco. Questo non deve essere visto come un modo intelligente per limitare i controlli, ma si tratta di un danno enorme alla società.
All’interno di questi gruppi, nella maggior parte di casi ci sono persone che vogliono evitare dei controlli, ma alle volte ci possono essere anche dei delinquenti che vogliono depistare la Polizia o ubriachi al volante. Per questo motivo inviare un messaggio, anche se si dovesse essere fermi, risulta un reato. Nel settembre del 2023 è stato denunciato l’amministratore del gruppo, come si legge su “Il Giorno”. In Spagna invece sono ben 15 mila le persone interne in questi gruppi, con questa pratica che purtroppo sta diventando sempre più comune in tutta Europa.
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