L’Italia è una delle nazioni con le tasse più alte in Europa e ora sta per giungere una novità che non farà piacere e nessuno.
Non ci sono dubbi sul fatto che le tasse siano da pagare, con ogni cittadino che ha il dovere di servire il proprio Stato e di aiutarlo economicamente, in modo tale che questi poi possa venire incontro a tutta una serie di servizi comuni. Da un punto di vista delle automobili sono in molti a essere stati spesso critici riguardo al modus operandi con il quale si è portato avanti il concetto delle tassazioni.
Uno degli aspetti che per esempio ha spesso fatto discutere è quello legato al bollo. Questa è la tassa che spesso in Europa è stata criticata dalla stessa UE, ma in Italia nessuno sembra essere vagamente intenzionato a toglierla. Inoltre si sta cercando in tutti i modi di venire incontro alle esigenze dell’ambiente, dunque si cerca di favorire le auto elettriche, con queste che non pagano questa imposta.
Nonostante questo ora si è capito come sia necessario favorire quanto più possibile la produzione interna al Vecchio Continente. Nazioni come la Cina infatti si stanno arricchendo e non poco grazie a queste auto, anche perché posseggono diverse materie prime per produrre queste auto all’interno dei propri confini, ma l’UE ha risposto con dei dazi verso questi modelli e da Pechino non sono rimasti a guardare.
Problemi per le supercar europee: cosa ha in mente la Cina
Se i dazi in Europa sono passati ai 36,3% per le auto cinesi, il che è un duro colpo per il mercato della nazione asiatico, la Cina sta valutando la possibilità di bloccare il mercato delle auto di lusso. Il Governo infatti sta pensando di dare il via a una serie di dazi e di tariffe sensibilmente aumentate per tutte quelle vetture che dall’Europa giungono in Cina, ma devono essere con cilindrata superiore ai 2500 e a benzina.
A essere maggiormente penalizzate dunque sarebbero l’Italia e la Germania. Infatti marchi come Ferrari, Lamborghini e Maserati per il Belpaese di fatto hanno tutte questa caratteristica e va solo di poco meglio per BMW, Porsche e Mercedes.
Per questo motivo la risposta della Cina è stata dura e chiara fin dal principio e ha dimostrato di non voler attendere le sentenze riguardo alla revoca di questi dazi. L’Europa sa che non può alzare troppo la voce con una Cina che ora che è tra le grandi del mondo, vuole farsi rispettare.