Da domenica scorsa è entrato in vigore un nuovo regolamento sulle Auto Elettriche in Europa. Ora cambia tutto
Il tema delle auto elettriche è sempre uno dei più discussi in assoluto sul fronte del mercato automobilistico con la crescita tanto attesa che ancora non si è concretizzata.
L’Unione Europea ha deciso da tempo di stoppare la produzione dei motori termici a partire dal 2035, così come la vendita, mentre la circolazione sarà consentita sino al momento in cui la nostra vettura terminerà il proprio ciclo vita, portandoci, per forza di cose, sull’acquisto di una EV.
Tuttavia, ci sono molti dubbi sull’effettiva realizzazione di questo programma, dal momento che le auto elettriche non attirano la clientela con indici di vendita ancora bassissimi. I prezzi troppo elevati, le scarse autonomie e la ricarica lenta sono tra i principali fattori che limitano la diffusione dei veicoli elettrici.
Proprio sul fronte delle Auto elettriche ora è una nuova norma a cambiare le carte in tavola. L’UE ha infatti emesso una normativa che riguarda la produzione delle batterie.
Da domenica 18 di febbraio è in vigore un nuovo regolamento europeo, identificato con il codice 2023/1542, che riguarda le batterie delle auto elettriche ed anche delle ibride plug-in. L’applicazione della regola sarà graduale e dovrà essere portata a termine entro il 18 di agosto del 2033, per cui entro circa 9 anni e mezzo, un lasso temporale molto prolungato.
La curiosità è che la nuova regola non riguarda solamente le auto, ma tutto ciò che è dotato di un accumulatore di energia e che va ad elettricità, per cui anche telefonini, computer e varie apparecchiature di questo genere.
Per quanto riguarda le auto elettriche e plug-in, ma anche veicoli di categoria L, tutte le batterie attuali rispettano il regolamento in atto. C’è da dire però che è stata aggiunta un’importante novità che di sicuro porterà allo svolgimento di analisi importante da parte dei vari marchi.
Tutte le batterie dovranno avere la dichiarazione carbon footprint, ovvero un’indicazione che rende noto quanta CO2 sia stata emessa per produrre l’accumulatore. Da sempre, infatti, il problema delle EV in termini di impatto ambientale riguarda la produzione delle batterie che è molto inquinante, considerata l’entità dei materiali contenuti. Questo non significa che l’impatto ambientale sarà del tutto azzerato ma che si tenterà almeno di normarlo, in modo da poter capire quanto effettivamente si è inquinato nel costruire l’accumulatore.
Chi produce la batteria dovrà inoltre allegare a tale dichiarazione studi e fonti scientifiche a supporto, in modo da permettere ulteriori approfondimenti sulla qualità del lavoro e sull’effettivo tentativo di riduzione delle emissioni di CO2. Inoltre, ci sarà l’obbligo di una sorta di passaporto digitale per le batterie in modo da capire quando, dove e da chi sono state prodotte. Si tratta di un bel passo in avanti in tema di sostenibilità ambientale ma che, inevitabilmente, impatterà sui produttori.
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