Le automobili elettriche fanno sempre parlare molto automobilisti e addetti ai lavori, soprattutto in questo specifico caso.
Le automobili elettriche sembrano essere per moltissimi addetti ai lavori il futuro del settore delle quattro ruote. Non possiamo davvero dire, per il momento, se le cose stanno effettivamente in questo modo. Del resto, prevedere il futuro non è cosa semplice praticamente per chiunque.
Il bando delle vetture alimentate a benzina e diesel del 2035, sia in Europa che in Stati USA, è però un segnale veramente molto importante. E nonostante qualcuno non sia ancora completamente d’accordo con ciò, di sicuro non si può dire che le vetture a zero impatto ambientale non avranno un ruolo chiave negli anni a venire per aziende e automobilisti vari. Proprio per questo, oggi vedremo qualcosa di molto interessante legato all’elettrico.
Auto elettriche, che novità: i dettagli
I ricercatori dell’Università di Harvard hanno sviluppato una nuova solid state battery che si ricarica in 10 minuti. Un risultato molto importante, anche perché una delle grandi sfide dell’automotive del futuro è legata proprio alla ricarica di una batteria elettrica. Ancora oggi, infatti, la differenza fra una ricarica di un’auto a zero emissioni e il rifornimento di carburante – per quanto riguarda il tempo impiegato – è ancora troppo ampia.
Ragion per cui, raggiungere i 10 minuti sarebbe – anzi, è – già un traguardo veramente notevole. I ricercatori della School of Engineering and Applied Sciences di Harvard (SEAS), che stanno lavorando sulle batterie litio-metallo, hanno creato un congegno allo stato solido capace di resistere a 6.000 cicli di carica e scarica. Il ‘trucco’ legato a questa batteria è l’anodo litio-metallo, questo perché sarebbe in grado di contenere una capacità di energia 10 volte superiore rispetto alle batterie dotate di anodo di grafite.
Ciò, almeno sulla carta, permetterebbe di detenere un’autonomia di gran lunga superiore alle vetture attuali. Questa batteria sarebbe pure capace di risolvere un importante problema; ci riferiamo a quello legato alla velocità di movimento del litio in fase di ricarica, che secondo la SEAS non dovrebbe arrecare particolari danni alla struttura chimica. La capacità generale dovrebbe rimanere attorno all’80% dopo 6.000 cicli di carica.
Prestazioni queste, lo ripetiamo, superiori a qualsiasi batteria attualmente presente in commercio. La ricerca portata avanti dall’Università di Harvard può avere un notevole ruolo per il futuro dell’automotive. Anche se non va messa in secondo piano la difficoltà di riuscire ad avere successo con batterie grandi abbastanza da alimentare un’automobile vera e propria.