Le auto elettriche si stanno rinnovando e ora le batterie al litio sono già prossime ad andare in pensione.
Il mondo intero necessita della transizione ecologica da parte delle automobili e delle aziende, in quanto solo in questo modo sarà possibile ridurre sensibilmente le emissioni di CO2 nell’aria. Le auto elettriche sono indubbiamente molto più popolari rispetto a pochi anni fa, ma c’è ancora tantissimo da dover fare per poterle rendere accessibili a tutti.
Per prima cosa è evidente come i prezzi di acquisto al giorno d’oggi siano nettamente fuori mercato, con tantissimi clienti che non sono nelle condizioni di spendere simili cifre. In media si parla di 11 mila Euro come scarto tra le versione termiche e quelle elettriche, come lo si può evincere dal caso della FIAT 500.
La variante termica infatti ha un valore attorno ai 18 mila Euro, mentre la Nuova 500 elettrica costa ben 29 mila Euro. Differenze che non possono di certo essere assottigliate solo con il fatto che in seguito si pagherà molto di meno di bollo, parcheggi e ricarica di auto, anche perché a questo punto giungono altre note dolenti.
Le batterie delle vetture elettriche sono altamente deludenti in termini prestazionali. Nel caso in cui si dovesse effettuare un lungo viaggio, si dovrà mantenere un ritmo molto più lento rispetto ai limiti di velocità per non vedere crollare un’autonomia già non eccelsa. Ecco dunque come mai le grandi aziende stanno cercando delle alternative alle batterie al litio, viste al momento come troppo limitanti.
Addio alle batterie al litio: il lavoro di BYD e non solo
In questi anni le auto elettriche hanno permesso alla Cina di diventare uno dei principali colossi a livello internazionale per la produzione di automobili, ecco dunque come mai proprio in questa nazione si sta cercando di migliorare le prestazioni delle vetture a impatto zero. Il progetto per le batterie allo stato solido lo stanno portando avanti dei colossi del calibro di BYD, NIO e CATL.
A partecipare a questo sviluppo inoltre non sono solo le singole aziende, ma ci sta pensando anche il Governo con il CASIP, ovvero il China All Solid State Battery Collaborative Innovation Platform. Non si tratta dunque di una semplice creazione di una singola realtà, ma dalla cooperazione si deve fare in modo che tutti ne possano beneficiare, in modo tale da rendere ancora più efficienti le auto elettriche.
Un cambiamento che comporterà la produzione di alcune vetture innovative, con le batterie solide che puntano a essere sempre più comuni nel 2030. Lo sviluppo della Cina attorno a questa tecnologia sta mettendo in crisi i grandi colossi della vicina Corea del Sud e del Giappone, oltre che tutto il resto del mondo occidentale.
La motivazione è che queste batterie solide potranno garantire una riduzione netta dei costi, oggi le batterie al litio sono la principale causa dei costi elevatissimi, e migliorare l’autonomia. In un colpo solo si avrebbe modo di eliminare i due principali problemi e dunque la Cina, che già si presenta sul mercato con costi decisamente più ridotti rispetto alle rivali internazionali, potrebbe davvero dominare il mercato con questa innovazioni davvero straordinaria.