La tua auto elettrica ha deluso le aspettative? Adesso ti ridanno indietro i soldi. Il precedente creato da questo caso è importantissimo
La politica del “soddisfatti o rimborsati” dovrebbe essere sacra per i clienti. Ultimamente, sta iniziando ad essere adottata anche da tanti produttori di automobili che approfittano della formula con rate e anticipo per consentire al loro cliente di cambiare auto. Generalmente, con queste offerte, se dopo due o tre anni l’auto non ti soddisfa più, puoi ridarla indietro in favore di un altro modello senza pagare penali.
Non era mai successo però, almeno non in questo modo, che un cliente venisse risarcito davvero per aver acquistato un’automobile che non si è rivelata conforme alle sue aspettative. In questo senso abbiamo per le mani un precedente davvero interessante, considerando che questo tipo di automobili saranno presto le uniche che i marchi potranno vendere nel vecchio continente.
Quanto accaduto con un’automobile elettrica di una famosa azienda che ha investito milioni nella transizione ecologica già in tempi non sospetti getta le basi per eventuali proteste portate avanti dai clienti. Al centro di tutta la questione, tanto per cambiare, c’è l’autonomia della vettura che a quanto pare il cliente ha trovato ingannevole, chiedendo un rimborso.
Proprio negli ultimi giorni in Olanda una sentenza emessa dalla Corte Suprema ha dato ragione ad un automobilista che aveva acquistato una Jaguar I-Pace, un bellissimo crossover uscito nel 2018 dotato di un motore elettrico da 400 cavalli per 696 nm di coppia. La casa prometteva 480 chilometri di autonomia con una singola ricarica per il bolide che costa ben 89.235 euro. Attratto dall’auto, il cliente l’aveva comprata praticamente al day one ma si era presto pentito dell’acquisto.
La vettura infatti, stando a quanto riportano gli atti del caso, non avrebbe praticamente mai rispettato i dati relativi all’autonomia diffusi dalla casa, probabilmente a causa del clima freddo olandese che ha inciso pesantemente sulle capacità della batteria da 90 kilowattora a base di ioni di litio: il massimo che l’auto è riuscita a percorrere con una carica, sempre secondo gli atti, sono stati 280 chilometri al punto che il cliente, deluso, ha rivenduto l’auto a 65mila euro dopo che in concessionario non hanno voluto riprenderla.
Dopo aver protestato in tribunale però, l’uomo ha infine vinto la casa vedendosi restituire circa 19mila euro ossia la differenza tra prezzo d’acquisto originale e di rivendita del mezzo usato. Un precedente storico, perché non è certo solo Jaguar ad avere problemi simili. Anche le migliori EV sul mercato come quelle di Tesla infatti hanno spesso mostrato discrepanze tra i dati diffusi dalle case e la realtà dei fatti specie quando fa molto caldo o troppo freddo. Quanto accaduto consentirà ai clienti, in futuro, di affrontare in tribunale casi simili in caso di mancato risarcimento.
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