Ora è davvero il momento di arrivare a chiudere una fase importante per gli amanti delle auto diesel, ecco cosa sta accadendo.
Chi sceglie di acquistare un’auto diesel raramente lo fa a caso. In genere questo tipo di veicoli sono infatti considerati la soluzione ideale soprattutto per chi viaggia frequentemente. Si tratta inoltre di mezzi perfetti anche per chi cerca qualcosa che garantisca ottime prestazioni, grazie alla guida fluida e ai consumi ridotti, spesso inferiori rispetto alle altre alimentazioni.
Anche la durata risulta essere una delle caratteristiche migliori, anche per chi usa tanto la macchina, si può arrivare tranquillamente ai dieci anni di vita con un Diesel Euro 6. Ben presto, però, il quadro è inesorabilmente destinato a cambiare.
L’Unione Europea ha ormai deciso, il futuro sarà contrassegnato dalle auto elettriche, che sono comunque già molto diffuse, nonostante ci sia chi è ancora scettico a riguardo. Le case automobilistiche non possono quindi che muoversi di conseguenza e prendere decisioni cruciali, anche se possono essere dolorose.
Questo è quello che ha scelto di fare una realtà importante come Volvo, che si appresta ora a trasformare in realtà un progetto che era già stato annunciato mesi fa: concludere in maniera definitiva la produzione delle vetture a gasolio.
Ora c’è quindi una data destinata a restare nella storia, quella del 26 marzo 2024, giorno in cui è uscita dallo stabilimento di Torslanda l’ultima vettura della casa svedese con il motore diesel. Una mossa emblematica, che ha posto fine a ben 45 anni di storia. A concludere una fase così lunga è stata una XC90, un Suv dotata del 4 cilindri in linea turbocompresso di 2 litri della famiglia VEA (Volvo Engine Architecture). Non ci sarà però alcun fortunato che avrà modo di guidare questo modello leggendario, l’auto infatti sarà esposta al museo World of Volvo a Göteborg.
La strada è quindi tracciata, a partire dal 2030 Volvo abbandonerà del tutto i motori a combustione, diventando una casa automobilistica completamente elettrica. Non è escluso però che l’azienda sia stata costretta a prendere questa decisione soprattutto a causa delle normative che entreranno presto in vigore, Volvo infatti vanta un rapporto solidissimo con i motori a gasolio, caratterizzato da ben 10 milioni di mezzi venduti nel mondo, in modo particolare in Europa, dove è stato a lungo uno dei propulsori più apprezzati (e in parte lo è ancora adesso).
Una scelta come questa è stata accompagnata anche da una scelta strategica legata a questo modo di concepire la produzione: l’azienda ha recentemente venduto la propria partecipazione in Aurobay, la joint venture per i motori a combustione che abbiamo insieme a Geely Holding.
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