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Auto cointestata, è possibile il fermo amministrativo? Cosa succede in questi casi

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Il fermo amministrativo rappresenta uno degli strumenti più temuti dai contribuenti inadempienti. La possibilità di vedersi bloccare il proprio veicolo per mancato pagamento di cartelle esattoriali spinge molti a cercare vie alternative per proteggere i propri beni.

Tra queste, la cointestazione dell’auto emerge come una strategia potenzialmente efficace, ma è davvero così?

Fermo amministrativo, vale fare la cointestazione? (FlopGear.it)

Cointestare un’auto non è una decisione da prendere alla leggera. Questo atto comporta una serie di conseguenze sia sul piano civilistico che amministrativo. Dal punto di vista legale, la cointestazione si configura come una donazione del 50% del valore del bene al co-titolare, con tutte le implicazioni che ne derivano in caso di separazione o successione. Sul fronte amministrativo, invece, emergono responsabilità condivise per quanto riguarda l’utilizzo del veicolo e le sanzioni derivanti da eventuali infrazioni.

Nonostante alcune credenze diffuse, la giurisprudenza ha chiarito che il fermo amministrativo può essere applicato anche alle auto cointestate. Questo significa che se uno dei proprietari risulta debitore nei confronti dello Stato o di altri enti creditori, l’intero veicolo può essere soggetto a fermo. Tuttavia, in caso di vendita forzata del mezzo, i co-titolari non debitori avrebbero diritto a ricevere una quota proporzionale al ricavato.

Auto cointestata: una soluzione contro il fermo amministrativo?

Sebbene la maggior parte dei precedenti confermi la possibilità di iscrivere il fermo su auto cointestate, esistono sentenze che hanno stabilito l’illegittimità del fermo in specifiche circostanze. Per esempio, un’autovettura utilizzata prevalentemente da un comproprietario invalido e necessitante assistenza continuativa non può essere soggetta a fermo.

Fermo e cointestazione (FlopGear.it)

Una volta iscritto il fermo su un veicolo cointestato e debitrice solo una delle parti coinvolte nel titolo di proprietà si pone la questione della circolazione dello stesso. Alcuni precedenti hanno limitato l’applicabilità delle sanzioni solo al debitore effettivo; tuttavia questa interpretazione solleva dubbi sia sotto il profilo pratico sia legale.

L’unica vera soluzione per evitare il fermo rimane quella di adempiere ai propri obblighi tributari o richiedere eventualmente una rateizzazione del debito. In casi particolari dove il veicolo risulti essenziale all’esercizio dell’attività professionale o d’impresa dell’inadempiente (o coobbligati), potrebbe essere possibile scongiurare l’applicazione del fermo dimostrando tale indispensabilità entro termini stabiliti dalla normativa vigente.

In conclusione, mentre la cointestazione dell’auto può sembrare a prima vista un escamotage contro possibili azioni creditorie come il fermo amministrativo, le complessità legali e le possibili conseguenze rendono questa opzione meno sicura ed efficace di quanto possa apparire.

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