Non ci sono buone notizie per chi deve pagare l’assicurazione auto, le nuove tariffe sono troppo alte, ennesima stangata per gli italiani.
Ogni automobilista sa bene che le spese che è chiamato a sostenere non si limitano a quelle previste per l’acquisto della vettura (cambia poco per chi opta per un finanziamento pluriennale), ma ci sono una serie di obblighi a cui si deve sottostare per essere in regola. Innanzitutto è necessario considerare le spese previste per il rifornimento di carburante, diventate ormai un vero salasso.
Ci sono poi altre due voci che hanno funzioni diverse, ma da cui non è possibile sottrarsi. È bene fare la distinzione anche tra bollo e assicurazione auto, entrambi validi con cadenza annuale. Il primo non è altro che una tassa di possesso, caratteristica che lo rende odiato da molti perché dovuto anche se si tiene il mezzo in garage. Il secondo invece ha un importo che può variare da compagnia a compagnia, ma è indispensabile se si dovesse essere coinvolti in un incidente.
Stipulare l’assicurazione auto risulta essere obbligatorio, ma non essendoci più il tacito rinnovo è possibile valutare, al pari delle utenze domestiche, se siano disponibili offerte alternative che possono risultare più convenienti. L’ideale per capire se davvero un vantaggio può esserci è dato dall’utilizzo dei siti comparatori disponibili online, dove è possibile inserire i dati di intestatario e veicolo ed effettuare così un paragone per fare la scelta migliore.
Il quadro generale appare però tutt’altro che confortante in un periodo in cui sono tanti gli italiani che faticano ad arrivare indenni alla fine del mese. Sulla base dei dati diffusi da Ivass, infatti, il prezzo medio per l’RC auto per i primi quattro mesi del 2024 è pari a 394 euro, equivalente a un +7,2% rispetto all’anno precedente. La città in cui la situazione sembra essere peggiore è Napoli, dove il numero dei sinistri è spesso tutt’altro che basso.
Questi dati invitano poi a riflettere e smentiscono un assunto che gli addetti ai lavori davanti quasi per certo fino a qualche tempo fa, ovvero l’idea secondo cui l’introduzione della scatola nera in auto avrebbe contribuito a far abbassare i prezzi della polizza. Anzi, tanti pensavano a una rapida crescita delle vetture con la black box, utile anche a influire sui prezzi dell’assicurazione auto, ma così non è avvenuto.
Anzi, c’è un altro aspetto che non si può non tenere presente, solo o il 17,8% delle polizze prevede una clausola legata alla presenza di scatola nera. A questo si accompagna una variazione annua pari all’-1,4% del tasso di penetrazione della scatola nera.
Un modo di agire simile sembra essere dettato anche dal comportamento delle società del settore. Il costo della polizza per chi ha installato la scatola nera viene applicato in maniera ridotta infatti solo dal secondo o dal terzo anno dopo avere monitorato lo stile di guida, per questo tanti preferiscono evitare, non ritenendola necessaria. Il mercato non può che essere danneggiato da questa situazione, ma per ora c’è davvero poco da fare.
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