Il mercato automobilistico italiano non comincia sotto i migliori auspici nel 2025. Il mese di gennaio ha registrato un totale di 133.692 immatricolazioni, evidenziando una contrazione di oltre 8.300 auto e un calo del 5,9% rispetto alle 142.010 unità registrate nello stesso mese dell’anno precedente. L’Unrae ha messo in evidenza come il contesto economico rimanga incerto, sottolineando un quarto trimestre 2024 che ha deluso le aspettative. Tutto ciò ha portato a una necessaria revisione al ribasso delle previsioni riguardanti l’anno in corso.
Analizzando i dati di gennaio, si nota una diminuzione della quota di auto elettriche pure, le BEV, passata dal 5,5% di dicembre al 5,0%. Tuttavia, questo dato supera quello dello stesso mese dell’anno precedente, quando il mercato era caratterizzato da un’attesa significativa per gli incentivi. Le auto ibride plug-in, da parte loro, si sono fermate al 3,6%, mostrando una leggera crescita rispetto al 3,4% di dicembre e aumentando rispetto al 2,8% di gennaio 2024. Le motorizzazioni tradizionali hanno visto un calo significativo: il motore a benzina ha visto la sua quota diminuire di 3,3 punti percentuali, attestandosi al 26,9%; il diesel ha subito un crollo del 45%, riducendosi al 9,3%. Infine, il GPL si è fermato al 10,2%, mentre il metano è praticamente scomparso dal mercato, senza registrare nuove immatricolazioni.
Con il panorama attuale in chiara flessione, è fondamentale porsi la domanda su come aumentare la quota di veicoli elettrificati in Italia. Michele Crisci, presidente dell’Unrae, ha recentemente dichiarato che l’introduzione di incentivi a livello europeo rappresenterebbe una mossa positiva. Tali misure nazionali, seppur necessarie, potrebbero generare disparità nel mercato, rendendo difficile una crescita uniforme. Crisci ha anche accolto positivamente la disponibilità della Commissione Europea nel considerare flessibilità nell’applicazione delle sanzioni per il mancato raggiungimento degli obiettivi sulle emissioni di CO2, auspicando che le decisioni vengano prese con tempestività e chiarezza per evitare conseguenze negative durature.
Quando si guarda ai vari segmenti del mercato, i dati rivelano un incremento per le berline e, in particolare, per i SUV del segmento A, che hanno raggiunto rispettivamente il 12,2% e il 2,4% delle immatricolazioni. Tuttavia, il segmento B ha registrato una flessione, con le berline scese al 17,6% del totale. Al contrario, i SUV, particolarmente nel segmento B, hanno mostrato una crescita, arrivando a occupare una fetta di mercato del 30,9%. Anche nel segmento delle auto medie, sia le berline che i SUV hanno visto un lieve miglioramento, con una crescita di quattro decimi di punto, posizionandosi rispettivamente al 4,6% e al 18,2% di quota. Allo stesso modo, si è ottenuto un piccolo recupero sia per le berline dello segmento D che per i SUV, raggiungendo rispettivamente lo 0,6% e il 6,1%.
Con questi dati in mano, il futuro del mercato auto in Italia nel 2025 appare a dir poco complesso, tra sfide e opportunità che potrebbero emergere nei prossimi mesi.
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