Richiesta chiara e diretta del Governo, con l’allarme che scatta in Italia e non sarà per niente facile gestire il tutto.
In questi ultimi anni si sta cercando di rinnovare quanto più possibile il mercato delle automobili in Italia, con il Governo che deve attuare il prima possibile una serie di azioni degne di nota. Infatti la situazione climatica si sta facendo sempre più complicata, con l’inquinamento ambientale che è una delle cause principali di fenomeni atmosferici imprevisti e di malattie.
Dunque si sta potenziando sempre di più il settore delle automobili elettriche, con le grandi aziende che sono incentivate nella loro produzione e anche i clienti possono spesso usufruire di una serie di bonus che permette di abbattere così il prezzo di vendita. Il Governo italiano è stato però più volte bacchettato e ripreso dal Gruppo Stellantis.
Carlos Tavares, CEO di Stellantis, non ha nascosto come il fatto che la FIAT 500e sia molto più venduta in Francia rispetto che all’Italia anche grazie a un diverso approccio da parte delle istituzioni Il Governo però dovrà intervenire non solo perché lo ha richiesto un Gruppo, ma ora c’è un annuncio importante da parte di ANISA, ANFIA, Federauto, UNRAE e Motus-E per quanto riguarda anche il problema legato alla fiscalità.
I vari gruppi si sono riuniti di recente in occasione dell’Automotive Dealer Day che si è tenuto in quel di Verona. Secondo le associazioni, da diversi anni a questa parte non si è tenuta una linea guida chiara e comune per poter avere una vendita precisa di auto elettriche, con questa che ha comportato solo una serie di incertezze.
Per questo motivo, secondo le associazioni, le auto elettriche in Italia hanno venduto molto di meno rispetto ad altri Paesi europei. Si sottolinea infatti come dal 2020 a oggi le leggi sugli Ecobonus siano cambiate in ben quattro circostanze, il che di certo non aiuta il cittadino nel poter capire effettivamente come investire il proprio denaro.
Una delle proposte inoltre è quella di rinnovare anche la fiscalità sulle automobili, considerando come il sistema utilizzato è anche il medesimo che era in vigore negli anni ’90. La richiesta è quella di supportare le aziende per lo sviluppo di tutte quelle tecnologie che una volta erano considerate solo come accessori, ma che ora sono diventate obbligatorie per le nuove Leggi dell’Unione Europea e ora la palla passa al Governo.
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