Il prezzo della benzina in Italia è in continuo aumento ma ora arriva un provvedimento che cambia le carte in tavola: è una decisione ufficiale
Le soluzioni adottate sin qui dal Governo per calmierare il costo dei carburanti non hanno funzionato nel migliore dei modi. Uno di questi è stata addirittura bocciato in modo ufficiale dal Consiglio di Stato.
Una situazione del genere per un periodo così esteso nel tempo non si era vista nemmeno nel periodo della crisi petrolifera negli anni ’70. Da 24 mesi ormai il costo dei carburanti al distributore è ampiamente al di sopra del prezzo effettivo dovuto, a causa di guerre e situazione geopolitica internazionale. L’altissima tassazione che contraddistingue l’Italia non può far altro che aggravare ulteriormente la situazione, diventata ormai un autentico salasso per gli italiani.
La barriera dei 2 euro al litro per il servito è ormai stata infranta ripetutamente e si sono toccati picchi superiori ai 2,50 euro/l sulla rete autostradale. Il Governo è stato chiamato nel corso degli ultimi mesi a trovare soluzioni per calmierare i prezzi e per mitigare il costo per i cittadini.
Purtroppo non tutte le iniziative intraprese sono riuscite nel modo giusto. L’accisa mobile voluta da Mario Draghi non si è potuta riproporre anche con l’Esecutivo Meloni per un discorso di costi. Per questo il Governo ha puntato sull’esposizione del prezzo medio dei carburanti a livello regionale per evitare speculazioni e provare a mantenere lo standard meno elevato.
Prezzo della benzina, arriva la decisione del Consiglio di Stato
Secondo quanto stabilito ora dal Consiglio di Stato, non è più necessario per i proprietari delle stazioni di servizio esporre in modo obbligatorio il cartello con il prezzo medio regionale di benzina e diesel. Una bocciatura sonora al provvedimento governativo che la dà vinta proprio ai distributori.
Questa decisione annulla l’articolo 7 del decreto del Mimit del 31 marzo 2023. Secondo quanto spiegato dall’organo costituzionale esporre in modo obbligatorio il prezzo medio è una misura giustificabile ma eccessivamente afflittiva e sproporzionata per i gestori.
Il Consiglio altresì suggerisce di prendere altri provvedimenti, magari come rimandare a strumenti digitali dedicati o al sito del ministero per consultare i costi dei carburanti prima del rifornimento. Vedremo se il Governo troverà ora altre soluzioni per limitare la crescita dei prezzi benzina e la possibile speculazione che si cela alle spalle.
E’ di ieri la notizia davvero preoccupante relativa al carico di tasse che si paga su ogni litro di benzina pari a 1.06€. Il costo è emerso da una rilevazione del Garante per la sorveglianza dei Prezzi e la dice tutta sul fatto che la diminuzione dei prezzi al distributore è quasi un miraggio nel breve periodo.