Alessandro Nannini si è distinto per le sue prestazioni in Formula 1, ma cosa è successo dopo il ritiro dalle corse? Le sue condizioni dopo l’incidente e i vari processi.
Se è vero che l’Italia quando si parla di Formula 1 è sempre meravigliosamente rappresentata dalla Ferrari, sul fronte piloti il Bel paese è stato meno fortunato, soprattutto ultimamente. In passato infatti non sono mancati gli esponenti di rilievo del nostro paese al volante e tra questi viene certamente sempre ricordato Alessandro Nannini, pilota diventato noto negli anni ‘80.
Nannini non è l’unico nome noto in famiglia. Come molti appassionati di automobilismo sapranno è infatti il fratello minore della cantante Gianna Nannini. L’esordio nelle corse del pilota senese è avvenuto a fine anni ‘70. Nel 1978 l’esordio nel rally, prima del passaggio in Formula 2 ad inizio anni ‘80 al volante della Minardi (fu per diverso tempo collaudatore dei modelli del marchio). Nel 1986 finalmente il debutto in pista in Formula 1. Un’annata piuttosto sfortunata per il pilota, che rfu costretto spesso al ritiro e riusci a completare solo una delle gare previste, in Messico. L’anno dopo fu allo stesso modo parecchio problematico.
La grande svolta arrivo però nel 1988, con il passaggio in Benetton. Nel 1988 arrivarono i primi podi a Silverstone e a Jerez de la Frontera, e a Suzuka nel 1989 si tolse anche la soddisfazione di vincere la sua prima gara di Formula 1. Sarà la sua unica vittoria nella competizione regina del motorsport.
Nel 1990, proprio quando il meglio sembrava alle porte, un tragico incidente in elicottero ha messo fine alla sua carriera. Il mezzo ebbe un atterraggio difficoltoso nella tenuta del pilota. Nannini venne sbalzato via, e il suo avambraccio rimase gravemente lesionato dalle pale dell’elicottero. Fortunatamente l’intervento medico limitò i danni, ma la funzionalità fu compromessa e Nannini costretto a salutare la Formula 1.
Da allora Nannini ha vissuto una vita piuttosto lontana dai riflettori. Il nome del pilota e della sua famiglia sono però balzati alle cronache nel 2019. La Pasticceria Nannini, una delle più note in Italia e una vera istituzione nel senese, venne dichiarata fallita e accusata, come riporta il Corriere della Sera, di dovere all’Erario contributi e tasse per un totale di ben 1,2 milioni di Euro. Al pilota, che era presidente dell’attività di famiglia dal 2001, è stato imputato di avere nascosto i libri contabili con le prove del mancato versamento. Il pilota è dunque impegnato a difendersi dalle pesanti accuse.
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