La piccola pepata italiana va in pensione, dopo aver restituito per decenni al marchio dello Scorpione il lustro che meritava
Nel cuore degli appassionati dell’automobile, l’eco di una notizia tanto attesa quanto temuta risuona: Stellantis ha ufficialmente fermato la produzione della mitica Abarth. Un capitolo storico si chiude per il marchio dello Scorpione, lasciando un vuoto tangibile nell’universo delle vetture sportive. Da decenni la piccola pepata italiana ha incantato gli animi degli amanti delle prestazioni, regalando al marchio Abarth un prestigio che ha oltrepassato i confini nazionali. Il suo carattere brioso e la sua agilità hanno conquistato un pubblico eterogeneo, spaziando dai veterani dell’automobilismo ai giovani appassionati in cerca di emozioni alla guida.
L’annuncio ha scatenato un’ondata di commozione tra i numerosi fan sparsi in tutto il mondo. Le testimonianze delle avventure vissute a bordo di questa vettura hanno dimostrato quanto profondo sia stato il legame tra gli appassionati e il marchio. Se da un lato si chiude un capitolo, dall’altro si intravedono nuove sfide per il brand dello Scorpione. Il ricordo rimarrà indelebile nei cuori degli appassionati, che continueranno a celebrarla e a rivivere le emozioni che solo un’autentica Abarth sa regalare.
Dopo 16 anni di onorata carriera, le Abarth 595 e 695 (più semplicemente chiamata “la 500 Abarth”) abbandoneranno le concessionarie di tutto il mondo per entrare a far parte di diritto nell’olimpo delle classic car italiane più apprezzate. Per celebrare questo doloroso addio, però, in casa Abarth hanno voluto regalare un’ultima emozione a tutti i propri estimatori: arriverà un ultima edizione speciale a tiratura limitata denominata 75° anniversario, che sarà il canto del cigno della piccola endotermica pepata dello Scorpione.
Saranno prodotte solamente 1.368 esemplari, proprio come i centimetri cubici del mitico T-Jet, che entrerà così direttamente nei libri di storia dell’automobilismo italiano. Infatti, le future 500 e 600 Abarth sono già lì pronte per raccoglierne l’eredità, non più a suon di scoppiettii del mitico scarico Monza o delle sfiatate della turbina Garrett, bensì con elettrizzanti scosse elettriche in grado di spingere lo Scorpione nel futuro dell’automobilismo. Per buona pace degli appassionati più incalliti.
La serie limitata avrà, oltre al già citato T-Jet 1.4 litri da 180 CV di potenza e 250 Nm di coppia, una livrea inedita sia all’esterno sia negli interni. Chiari segni distintivi cospargono le linee immortali con grafiche appariscenti fatte di scorpioni e font Abarth, loghi del marchio e badge che testimoniano la serie limitata con le cifre “75” che tappezzano la carrozzeria e i sedili sportivi in carbonio marchiati Sabelt all’interno dell’abitacolo.
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