Addio ai distributori di benzina, via allo smantellamento. Non sarà più lo stesso, ecco cosa sta succedendo.
Nonostante le difficoltà e la perplessità di molte aziende e di molti automobilisti, il passaggio ad automobili elettriche sembra ormai inevitabile. Il traguardo delle zero emissioni per quanto riguarda l’ndustria dei motori è un traguardo indispensabile alla sostenibilità ambientale. Il 2035, deadline entro cui l’Unione Europea intende fermare la produzione di modelli a diesel o benzina, è più vicino di quanto sembri, e le aziende in attesa di possibili risvolti si stanno comunque adoperando di conseguenza.
Se le case automobilistiche stanno dirottando sempre di più i propri listini verso modelli elettrici, viene spontaneo chiedersi quale sarà il destino dei tanti distributori presenti sul territorio alla luce di questo. E a quanto sembra primi effetti della transizione elettrica si stanno già vedendo.
Via allo smantellamento dei distributori
Secondo i dati diffusi da ING Research nei Paesi Bassi, il passaggio alle automobili elettriche è destinato a ridurre drasticamente il numero dei distributori presenti nel paese sino addirittura a venire dimezzati nel giro di 5-10 anni (2.000 sui 4.000 totali). Attualmente sono ancora tanti gli automobilisti che si affidano a modelli a diesel o benzina, ma nei prossimi anni il numero di veicoli a zero emissioni potrebbe aumentare a dismisura causando un effetto domino anche sulle attività dedicate al rifornimento di carburante.
Nei Paesi Bassi, oltretutto, le istituzioni contano di far scomparire dalla circolazione le auto termiche entro il 2053 (oltre all’ormai noto fermo produttivo del 2035 imposto dall’UE), i distributori sono dunque al momento condannati a venire smantellati.
Ovviamente, i dati sono relativi ad un paese dove la transizione elettrica è già in fase più avanzata e esiste già una certa propensione alle zero emissioni. E’ tutto da vedere se questo effetto così importante si avrà anche in Italia, dove il processo prosegue a rilento e i distributori sono in misura molto maggiore (oltre 22.000 secondo gli ultimi dati, un numero che ha spesso fatto discutere e a molti pare eccessivo rispetto alle reali necessità).
Per questo motivo e per il processo di transizione è facile aspettarsi un calo delle attività anche nel nostro paese, anche se è difficile al momento ipotizzare come e in quale misura. Certo è che i distributori saranno inevitabilmente colpiti dai cambiamenti che l’industria dei motori sta attraversando in questo momento particolarmente delicato della sua storia.