Dopo essere nata da pochi giorni è già tempo di dire addio all’Alfa Romeo Milano, la motivazione è davvero incredibile.
Una delle automobili indubbiamente tra le più attese in tutto il 2024 era sicuramente l’Alfa Romeo Milano. Si tratta di un modello eccezionale, che è in grado di unire la classica qualità del Biscione a una vettura dalle dimensioni contenute, con il prezzo che viene incontro ai conti in banca dei clienti.
Per questo motivo vi era grande interesse attorno al lancio dell’Alfa Romeo Milano, una di quelle auto che puntava a imporsi sul mercato per qualità e costi. Le sue dimensioni mostrano una vettura da 417 cm di lunghezza, con una larghezza di 178 cm e un’altezza di 153 cm, il che la rende omologata per cinque persone.
Al proprio interno l’Alfa aveva deciso di puntare su due motori diversi. Nel primo caso si è deciso di virare sulla versione Full Hybrid, con questa che monta un motore termico 3 cilindri da 1200 di cilindrata e che può erogare un massimo di 136 cavalli, con un picco di velocità che è di 206 km/h.
Ottimi i rapporti legati ai consumi, tanto è vero che si stanzia solo sui 5,3 litri ogni 100 km. Niente male anche la versione totalmente elettrica, con la power train che dà modo di erogare un massimo di 156 cavalli, garantendo così un picco di 150 km/h. L’autonomia è di soli 408 km, con il costo della Milano che è di 31.900 Euro per l’ibrido e di 41.500 per l’elettrico. Ora però è già tempo di dire addio alla Milano, con una motivazione che ha del clamoroso.
Governo fa cambiare il nome: nasce l’Alfa Romeo Junior
Si sa che i rapport tra il Governo italiano e il Gruppo Stellantis in questi anni non sono di certo dei migliori e tra i più distesi.
Sembrava esserci stato un riavvicinamento tra le parti, ma viste le ultime vicende non sembra esserci tutto sereno all’orizzonte. Infatti il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha accusato l’Alfa Romeo. Chiamare la vettura con il nome di una delle principali italiane, fa sì che il compratore si attenda di avere tra le mani un veicolo prodotto nel Belpaese.
In realtà la Milano, in modo tale da poter abbassare i costi di circa 10 mila Euro, sarà prodotta in Polonia. Questo ha scatenato l’ira del Governo, chiedendo dunque il cambio di nome, forse per convincere Stellantis a produrre in Italia. Il Gruppo però ha accettato la richiesta delle istituzioni di cambiare il nome e la Milano è già diventata la Junior.
Lo ha spiegato proprio il Gruppo Stellantis, mettendo in chiaro come non ci sia l’intenzione di creare rapporti poco limpidi e sereni, ma si vuole dare vita a una situazione di distensione con il Governo. Ecco come mai è stata accettata la richiesta del cambio di nome da parte della Milano che ora diventa Junior, mantenendo comunque le caratteristiche invariate rispetto al suo breve passato.